Il Commissario Savignoni - Prologo
Del Commissario Savignoni non si può certo dire che non sia un tipo metodico: sveglia tutte le mattina alle sei, corsa di una mezzoretta con qualsiasi condizione atmosferica, rientro a casa per una doccia, e poi via, verso il suo bar preferito per una colazione a basa di due brioche, una salata e una con la crema, cappuccino e succo di frutta.
Egli rispetta questa trafila ogni santissimo giorno. Se per un qualche impegno di lavoro deve saltare o una o l'altra cosa…be', per la corsa recupera alla sera, prima di cena; la colazione è invece soppiantata da un pranzo un po' più abbondante.
Una volta quelli come Savignoni erano definiti signorini, lui è semplicemente un single innamorato del proprio lavoro, alla prefettura di Borgopianura e per lui che abita a Corte del Conte, ad un paio di chilometri, è una vera benedizione, anche se, per lavoro, aveva ormai visitato tutte le regioni d'Italia.
Il lavoro di Savignoni? Il Commissario, ma non di polizia, lui è un Commissario Prefettizio.
Quando il sistema si inceppa, quando la gestione ordinaria di un Comune vacilla o si arena in un vicolo cieco, è allora che entra in scena il Commissario Savignoni, un uomo dalla profonda conoscenza della macchina amministrativa.
Savignoni non è un eroe da prima pagina, né un burocrate grigio e anonimo. È un uomo pratico e risoluto, dotato di una calma quasi imperturbabile anche di fronte alle situazioni più intricate. La sua figura è quella di chi porta ordine dove regna il caos, di chi ha il compito ingrato ma essenziale di ripristinare la legalità e la funzionalità in enti locali commissariati per le ragioni più disparate: scandali, dimissioni in massa, dissesti finanziari o gravi inadempienze.
Ogni volta che subentra, Savignoni arriva con un unico obiettivo: sanare la situazione, riorganizzare e preparare il terreno per il ritorno alla normalità democratica. Le sue armi sono la profonda conoscenza delle normative, la capacità di analisi lucida e una determinazione ferrea nel portare a termine il suo mandato, spesso in contesti difficili e resistenti al cambiamento. Per il Commissario Savignoni, il dovere è una bussola inamovibile, e il suo operato è un esempio tangibile di come lo Stato, attraverso i suoi funzionari più preparati, possa intervenire per garantire la continuità e l'integrità delle istituzioni.

