Capitolo 4 - Segreti

12.01.2025

Castello di Brunsterlitz, aprile 1939

Il castello di Brunsterlitz si trova su un promontorio dal quale si dominava tutta la valle sottostante, non troppo distante dal confine, che la famiglia Szigeti avrebbe potuto raggiungere in poco tempo, ma per ora il castello atavico della famiglia Karika poteva rappresentare un nascondiglio più che sicuro.

Un clima insolitamente freddo accompagnava le giornate di Michael, Petr e Pavel. Per precauzione non era concesso loro uscire dal castello, ma tra stanze da visitare, la grande biblioteca e la corte interna, dove si affacciavano le stalle con gli animali, non si annoiavano di certo.

Quel pomeriggio i tre amici erano assorti nella lettura di libri.

"Certo che non c'è molto da fare qui, a parte leggere libri." Esordì Petr.

"Sarebbe bello poter fare delle lunghe passeggiate nel bosco o sulle rive del fiume a fondo valle." Disse Michael, sospirando.

"Tu lo potresti fare, per noi non è prudente lasciare il castello." Ribadì Petr.

"Non esiste proprio, lo abbiamo giurato, non ci separeremo mai…"

"Fino a quando sarà possibile." Aggiunse in tono malinconico Pavel, sapendo che quella fatta quando avevano formato la loro piccolo società segreta era una promessa da ragazzini, gli eventi dei grandi li avrebbero obbligati ad infrangere quel voto e infatti gli altri due amici erano rimasti a Praga.

Dopo qualche attimo di silenzio Petr disse, rivolgendosi a Michale: "Pensi ci siano altri passaggi segreti?"

"Che intendi dire?"

"Beh ce n'è uno che da questa stanza porta all'ala segreta, che è raggiungibile, come ci hanno fatto vedere, anche dalla cucina…pensi ce ne siano altri?"

Petr si riferiva ad una sorta di ala del castello costruita da tempo immemore che sarebbe servita agli Szigeti nel caso avessero ricevuto visite non gradite. Nessuno sapeva l'origine di quelle stanze e del loro iniziale utilizzo.

"Probabilmente, l'ultima volta che sono venuto in questo castello avevo quattro anni…"

"Del personale di servizio chi pensi lo possa sapere?" Chiese nuovamente Petr.

"Non ne ho idea."

"Se il nostro rifugio nascosto è raggiungibile da altri punti del castello, basta andare lì e cercare…altre entrate."

Michael si alzò dalla poltrona su cui era seduto e si diresse verso una delle colonne poste ai lati del grande finestrone, si inginocchio è spostò uno degli elementi decorativi del basamento, poi disse, rivolgendosi a Pavel: "Dammi la chiave."

A Pavel e al Signor Szigeti era stata data una copia ciascuno di una chiave per aprire la complicata serratura.

Pavel lanciò a Michael la chiave, la inserì nella serratura girando una volta verso destra, due volte verso sinistra e altre due volte verso destra. Si udì un clangore metallico: la parte centrale della colonna si era leggermente aperta, Michael la aprì del tutto, all'interno della stessa una scala a chiocciola che conduceva ad un livello sottostante.

I tre amici scesero la scala, per poi trovarsi in un ambiente completamente buio. Michael a tentoni raggiunse un candelabro che era stato posto ai piedi della scala; sapeva come muoversi dato che al loro arrivo gli era stato già mostrato quel luogo segreto e, sempre con fare incerto, prese la scatola di fiammiferi che era posta lì vicino e accese le candele.

L'ambiente era molto ampio, di forma rettangolare, con il soffitto a volta. In fondo alla stanza alcuni letti a castello, e poi accatastate un po' ovunque derrate alimentari e diverse casse di legno sigillate e alcune credenze.

Michael accese i lumi a olio posti sulle pareti e l'ambiente si illuminò completamente. I tre ragazzi si guardarono attorno e, come avevano comunque notato la prima volta, non sembravano esserci ulteriori ingressi, tranne la porta che dava al lungo e tortuoso corridoio che portava alle cucine, infatti Pavel disse: "Secondo me stiamo perdendo solo del tempo", ma gli altri due non gli diedero retta e iniziarono a perlustrare palmo a palmo la stanza.

"Si può sapere cosa state cercando?"

Il fratello disse: "Sono convinto che ci possa essere almeno un passaggio segreto che porta all'esterno del castello."

"Non credi che se ci fosse, per la nostra sicurezza, ce lo avrebbero mostrato? Nel caso dovessimo fuggire?"

"Forse nemmeno i grandi ne sono a conoscenza!" Intervenne Michael.

Visto l'entusiasmo del fratello e dell'amico pure Pavel si unì alla ricerca, ma più i minuti passavano più la ricerca si rivelò infruttuosa.

Ma ad un tratto Michael fece un urlo: "Venite qua, forse ho trovato qualcosa!"

Su uno dei mattoni alla base del muro, sul lato a est, era inciso un pentagono. Michael provò a spingere il mattone ma non successe nulla ma notò che non era fissato.

"Mi serve un coltellino. Nella credenza laggiù… Petr… guarda se c'è qualcosa.

Petr si alzò in piedi e si diresse verso il mobile e rovistando in uno dei cassetti trovò un coltello da cucina.

"Ho trovato solo questo!" Disse, rivolgendosi poi all'amico.

"Penso possa andare." E così dicendo Michael, con l'ausilio del coltello datogli dall'amico, cercò di togliere il mattone dal muro e ci riuscì, anche se a fatica. Il ragazzo infilò la mano ed estrasse dalla misteriosa fessura un foglio di carta ingiallito, piegato in più parti.

Michael lo aprì con delicatezza.

"Ma è la mappa del trono del castello di Praga!" Esclamò Petr.

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