Capitolo 2 - Nubi all'orizzonte

Praga 15 marzo 1939
Michael guardava dalla finestra della sua camera il lento avanzare dei soldati. Non era più un bambino e seppure avesse sempre visto con una certa ammirazione la figura del militare, sapeva che quelle erano truppe che stavano invadendo il suo paese. Lo aveva sentito dai suoi genitori.
Il padre di Michael, il barone Ondrej Karika, era un alto funzionario del ministero degli esteri e la sera precedente, attraverso un telegrafo posizionato nel suo studio, era rimasto in contatto con il presidente Hacka che era alloggiato presso l'Hotel Aden a Berlino. Il barone Karika non sapeva se quella sera, la più lunga di tutta la sua vita e la più importante per il suo paese, stesse effettivamente "dialogando" con il ministro degli esteri Chvalkovsky e perciò cercava di mantenere un certo riserbo sulle comunicazioni.
Presso l'abitazione dei Karika era giunto un dispaccio che informava il barone dell'ultimatum del governo ungherese per lo sgombero dell'esercito ceco dalle Rutenia.
Michael aveva ascoltato la febbrile conversazione di suo padre con i suoi più fidati collaboratori dalla griglia di areazione che era sposta sotto il letto della sua stanza, che si trovava proprio l'ufficio del genitore.
"Vieni via dalla finestra, Michael" La voce perentoria del padre lo colse di sorpresa.
Lui obbedì senza proferire parola, avrebbe però voluto fargli mille domande ma l'espressione tirata del suo volto gli fece capire che non era il momento.
"Come mai ti sei alzato così presto?" Gli chiese il padre con voce più rassicurante.
"Per andare a scuola!"
"Oggi è meglio che tu stia a casa… e spero che i tuoi amici facciano altrettanto."
In quel momento il pensiero del ragazzo corse a Lukas, Martin, Petr e Pavel: "Chissà cosa staranno facendo."
Lukas Gombik, che era coetaneo di Michael, e che condivideva con lui la passione per le armi, era solito, prima di recarsi a scuola, aiutare il padre che aveva una piccola farmacia nel quartiere ebraico, ad aprire il negozio.
Seppure fossero di estrazione sociale molto differente i due erano ottimi amici. Non frequentavano la stessa scuola ma passavano insieme gran parte del loro tempo libero.
Si erano conosciuti l'estate di due anni prima sulle rive della Moldava.
Quell'estate non fu particolarmente calda ma i vari gruppi di ragazzi si divertivano a tuffarsi nelle acque del fiume che attraversa Praga.
Michael era assieme al fratello Klaus, più grande di lui di cinque anni e alla fidanzata di quest'ultimo Paula e tutti e tre avevano preso possesso di una roccia che usavano come trampolino.
Lukas era ad un centinaio di metri da loro, seduto su un tronco intento a pescare. Anche se la distanza era tanta li riusciva a vedere distintamente.
"Sono degli emeriti incoscienti." Disse tra sè e sè, notando che si stavano pericolosamente allontanando dalla riva, nel punto più profondo.
Nonostante Lukas tenesse saldamente con la mano destra la canna da pesca e osservava attentamente il galleggiante, ogni tanto volgeva lo sguardo in direzione di quei tre.
Improvvisamente la quiete del pomeriggio fu interrotta dalle urla di Paula che annaspava nell'acqua. La ragazza si era allontanata parecchi metri dal punto dove si trovavano Klaus e Michael.
Lukas non esitò un attimo e lasciando cadere la canna in acqua si tuffò, nuotando molto velocemente verso Paula che sparì fra le onde del fiume. Lukas, nonostante la corrente fosse molto forte la raggiunse e portandola in superficie, cingendola con il braccio sotto le ascelle, la portò a riva, aiutato poi dai due ragazzi, giunti nel mentre.
Lukas adagiò la ragazza delicatamente sulla riva. Paula si riprese in breve tempo.
Petr e Pavel due fratelli gemelli di qualche anno più grande di Lucas e Michael, stavano aiutando il padre orologiaio a sistemare nel nascondiglio segreto alcuni dei lavori più preziosi. Erano ebrei e sarebbero dovuti fuggire da lì a poco. Erano amici di famiglia, di lunga data dei Karika. Il padre di Michael aveva preparato dei documenti falsi e aveva offerto loro un sicuro rifugio nel castello atavico, a Brunsterlitz. Da lì poi, appena calmate le acque, sarebbero poi fuggiti lontano dal vecchio continente. Al quartetto dunque formato da dai fratelli Szigeti, Petr e Pavel, e da Michael e Lukas da qualche settimana si era unito Martin, figlio di Albert Fabenstroncik, uno degli insegnanti di violino più quotati di tutta la città.
Michael andava spesso a lezioni dal Maestro, così era chiamato il professore ed era lì, in un noioso pomeriggio di esercizi e arpeggi che Michael e Martin avevano fatto amicizia. Martin che aveva poco più di dieci anni, era il più giovane dei cinque.
In casa della famiglia Karika quel giorno a pranzo gli sguardi erano tesi e seppure Michael fosse un adolescente, capiva che il tutto era causato dall'occupazione tedesca.
Paula, la madre non faceva altro che guardare il marito, nella speranza che dicesse qualcosa.
Finalmente il barone Karika disse qualcosa, dopo aver ripiegato con cura il tovagliolo.
"Non è prudente per voi rimanere in città, tutte le famiglie dei funzionari governativi sono in pericolo, oggi pomeriggio partirete tu e Michael per il castello di Brunsterlitz, dove troverete la famiglia Szigeti...e poi...e poi...vedremo il da farsi"
"Perchè Petr e Pavel vanno a Brunsterlitz?" Chiese Michael piuttosto stupito.
"Vedi figliolo, per certe famiglie potrebbe essere pericoloso rimanere in questo paese, la nostra famiglia ha offerto a loro un sicuro rifugio, provvisorio...per il momento."
"Caro tu pensi di venire con noi?"
"Non oggi, non subito...se me ne andassi anche io la cosa potrebbe destare sospetti, creare allarmismo e stanne pur certa qualcuno vicino ai tedeschi nel nostro governo c'è senza dubbio." Il barone pronunciò quelle parole con un moto di stizza.